Nel 30% dei casi nei soggetti di sesso femminile al prolasso retto-anale si associano anche prolassi utero-vaginali di varia gravità con enterocele e incontinenza urinaria da sforzo (IUS) da ipermobilità dell’uretra.
La chirurgia del pavimento pelvico con intenti di modernità, tende a correggere queste affezioni patologiche plurime in un unico tempo operatorio, per diminuire il rischio anestesiologico, il tempo di degenza e di utilizzo delle strutture ospedaliere, ma soprattutto per favorire la paziente a recuperare in un solo tempo una qualità di vita migliore.
Alle metodiche di chirurgia transanale di correzione dei prolassi retto-anali si possono associare metodiche uro-ginecologiche quali:
- correzione per via vaginale della IUS con benderelle sotto-uretrali di materiale protesico ( TVT o
TVT-O).
- correzione per via vaginale dell’enterocele (ernia interna di solito a contenuto intestinale che
scende dall’addome nello spazio retto-vaginale e interferisce con la dinamica di svuotamento del
retto) frequentemente dopo isterectomia.
- colpoisterectomia con ev. annesssiectomia nei prolassi uterini importanti o con fibromi uterini
- correzione per via vaginale dei prolassi di cupola vaginale dopo isterectomia
Questa tipo di chirurgia associata richiede la stretta collaborazione tra chirurgo colorettale e uroginecologico che lavorino in concerto ed armonia in un centro dedicato e ultraspecializzato.
Può essere eseguita in anestesia spinale o generale, richiede un ricovero breve di alcuni giorni (mediamente 3-4 giorni) e un ritorno alle attività comuni di circa 10 giorni.