Il termine emorroidi è comunemente usato da tutti per inquadrare una patologia molto frequente nella popolazione occidentale e italiana (10 – 20% ) con una sintomatologia particolare e ben conosciuta (perdite di sangue rosso vivo dopo defecazione, sensazione di prolasso anale esterno, dolore anale, etc).
Il plesso emorroidario è, in realtà, sito nel canale anale ed è una caratteristica anatomica di tutto il regno animale compreso il genere umano: importante è la sua conservazione perché è estremamente sensibile e deputato al controllo della fine continenza anale (gas, feci liquide e muco).
La fuoriuscita del plesso emorroidario dalla sua sede naturale determina il prolasso anale esterno visibile con l’ispezione diretta dell’ano.
La nuova chirurgia iniziata da Antonio Longo fin dal 1993 utilizza la stapler transanale per riportare il plesso emorroidario prolassato nella sua sede naturale e nasce dal concetto dello stretto rapporto tra lo scivolamento esterno dei cuscinetti emorroidari ed il prolasso rettale che sta a monte e lo determina.
La metodica chirurgica di Longo denominata proctopessi transanale ottiene un lifting anale resecando una striscia di parete muscolare all’interno del retto in modo da ricostituire un ano il più possibile simile alle condizione originarie senza sacrificare anoderma sensibile. 
L’emorroidectomia tradizionale, che prevede l’asportazione traumatica dei tre peduncoli emorroidari, è stata effettuata su milioni di pazienti fin dal lontano 1939 in tutto il mondo e fino agli anni ’90 era l’unico intervento proponibile ai pazienti affetti da patologia emorroidaria.
Con l’avvento della proctopessi transanale sec. Longo si è aperto un importante e nuovo capitolo della chirurgia ano-rettale che ha lanciato, fatto conoscere ed apprezzare universalmente gli specialisti chirurghi colo-rettali italiani.
L’intervento di Longo viene eseguito in anestesia spinale o generale e richiede usualmente due notti di ricovero e di una settimana di riposo prima della ripresa delle normali attività. RAGADE ANALE E FISTOLA PERIANALE Malattie ano-perineali comuni che colpiscono frequentemente la popolazione giovanile.
Dopo il fallimento di eventuali terapie mediche, possono essere trattate chirurgicamente con metodiche tradizionali quali:
Ragadectomia con anoplastica e sfinterotomia interna laterale
Fistulotomia o fistulectomia
Fistulectomia fino al piano sfinterico con posizionamento di laccio di caucciù per sezione sfinterica lenta nel tramite residuo transfinterico.

Questo tipo di chirurgia è in apparenza semplice ma richiede provata esperienza ed equilibrio perché incide sulla fine continenza anale e può lasciare sequele spiacevoli.